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Il mio articolo completo per Il Riformista.
I sistemi di IA pongono importanti riflessioni tra etica e assistenza medica. La cosiddetta IA generativa (GenAI) è una Intelligenza artificiale di tipo relazionale che è qualitativamente diversa da quella predittiva. Il punto di svolta vi è stato con ChatGPT, un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM). Nella misura in cui il mezzo è il messaggio, la natura di GenAI solleva numerose questioni etiche come rileva nel suo contributo la professoressa Ida Sim sull’autorevole the New England Journal of Medicine.
Questa sfida impone nuovi fondamenti di etica medica che vanno oltre il rapporto di Belmont creato dal Dipartimento della salute degli USA nel 1978 e che è basato su tre principi fondamentali: il rispetto delle persone e la protezione della autonomia; non arrecare danno e massimizzare i benefici della ricerca; equa distribuzione degli oneri e dei benefici, ovvero assicurare procedure ragionevoli. Oggi questi principi devono essere implementati alla luce delle nuove sfide della IA, chiedendo che essa sia appropriata ed equa, valida ed efficace. Superando anche quel fattore di diffidenza dei medici e dei pazienti chiamato “AI Fear”, ovvero la riluttanza per il timore di essere sostituiti nel governo dei processi clinici. Tale preoccupazione ha molto a che fare con fondamenti di etica medica.
Le linee guida e i codici di condotta, da ultimo anche AI act della Unione Europea, dovranno essere aggiornati continuamente per tenere il passo dei rapidi progressi tecnologici. La proposta che viene avanzata è quella di creare una rete proattiva dove identificare e condividere le migliori pratiche. Centri che dovrebbero coinvolgere esperti in assistenza sanitaria, bioetica, ingegneria dei fattori umani, filosofia e diritto. Le principali scelte della comunità medica non sono tecniche ma etiche, e anche per questo motivo la condivisione delle regole è fondamentale. A questo scopo La Fondazione Cini ospita a Venezia dal 7 al 9 novembre quaranta esperti di etica e sanità provenienti da tutto il mondo, sotto la direzione scientifica di Luciano Floridi, professore e direttore del Digital Ethics Center della Yale University. Lo scopo del simposio sull’isola di San Giorgio Maggiore è proprio quello di tracciare nuove linee guida di etica medica, una vera e propria sfida della contemporaneità, perché quando si parla di salute e Intelligenza artificiale non ci sono solo i dati e le tecnologie, ma anche e soprattutto la tutela della salute di miliardi di persone. La salute è uno dei più importanti banchi di prova dell’Intelligenza artificiale. Il simposio di Venezia della Fondazione Cini terminerà con un consensus paper da sottoporre ai decisori pubblici.
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